Thomas E. Starzl: un pioniere della trapiantologia
La storia del Trapianto di fegato è indissolubilmente legata alla figura del chirurgo ame-ricano Thomas E. Starzl (1926-2017), considerato “una delle più importanti persone del Millennio”. Nato in Iowa da buona famiglia, Starzl si dedicò agli studi medici presso la Northwestern University di Chicago, interessandosi inizialmente di fisiologia del sistema nervoso centrale. Si dedicò alla chirurgia dopo la laurea, frequentando la prestigiosa Johns Hopkins University a Baltimora e passando successivamente al Jackson Memorial Hospital di Miami. Qui approfondì i suoi studi sulla chirurgia epatica.
A quel tempo, il fegato era considerato un organo chirurgicamente pericoloso per l’elevato rischio di sanguinamenti potenzialmente letali. Desiderando sviluppare nuovi approcci chirurgici e non avendo a disposizione modelli animali adeguati, Starzl operò in un garage cani provenienti dal canile di Miami. Nonostante queste difficoltà, perfezionò la sua tecnica chirurgica, si trasferì alla Scuola di Medicina dell’University of Colorado, eseguì il primo trapianto di rene nel 1962 e il primo trapianto di fegato nel 1963 su Ben-nie, un bambino di 3 anni affetto da atresia delle vie biliari. Il piccolo morì di emorragia durante l’intervento, dimostrando i limiti di cui ancora soffriva la trapiantologia epatica. Ciò sollevò aspre critiche, che indussero Starzl ad approfondire i problemi della coagu-lazione e del rigetto d’organo nei pazienti candidati a trapianto. La sua attività, insieme a quella di molti altri ricercatori, portò a chiarire il ruolo degli antigeni maggiori di istocom-patiblità (fondamentali nella biologia del rigetto d’organo) e a identificare nuovi ed effica-ci farmaci immunosoppressori, quali la Ciclosporina e il Tacrolimus. A partire al 1967, ciò consentì a Starzl di trapiantare con maggior successo un numero crescente di pazienti: già a metà degli anni ’70, la sopravvivenza a lungo termine dei trapiantati di fegato rag-giungeva il 40%. Tale quota è andata stabilmente aumentando nei decenni successivi.
A seguito di dissapori in Colorado, Starzl si trasferì definitivamente alla scuola di medici-na di Pittsburgh in Pennsylvania, contribuendo a renderla un’avanguardia della trapian-tologia mondiale. Le acquisizioni e il successo della tecnica di Starzl, gli valsero grande fama e varie lauree honoris causa, tra cui quella conferitagli dall’Università di Padova nel 1992.
La storia di Starzl ci ricorda come le grandi conquiste della Medicina sono il prodotto di intuizioni geniali, di enormi sacrifici e di una tenacia ostinata, che non si fa scoraggiare da insuccessi e problemi apparentemente insolubili. Una grande lezione per medici e ricercatori di tutte le età.
Marco Pizzi
Anatomopatologo, Dottorando di Scienze Biomediche Sperimentali Università di Padova