La presenza di steatosi epatica fu descritta per la prima volta dall’inglese Thomas Addison nel 1836, che osservò un accumulo di grasso all’esame istologico del fegato di soggetti con storia di abuso di alcol. Successivamente, un americano, Austin Flint, documentò una correlazione tra un elevato consumo di carboidrati con il peggioramento della steatosi. Agli inizi …
Pubblicato Hepatos Tutto Fegato 1° edizione 2021
Pubblicato Hepatos Tutto Fegato I° edizione 2020
Il paziente con epatite cronica B ed elevati livelli di viremia (virus nel sangue) è a rischio di sviluppare nel tempo cirrosi e carcinoma del fegato. Da anni si studiano quindi possibili terapie per impedire o rallentare la progressione di malattia. Accanto all’interferone nelle sue diverse formulazioni, sono oggi disponibili gli analoghi nucleosidici (Lamivudina, Adefovir, …
L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) è presente in circa il 2-3% della popolazione a livello mondiale. A tutt’oggi non sono ancora noti i meccanismi attraverso i quali il virus C riesce a penetrare all’interno della cellula epatica e quale sia la proteina recettoriale capace di legare il virus e permettere in suo ingresso nella …